Non ricordo più chi sia stato a segnalarmelo. Fatto sta che mi sono trovato nelle note del cellulare un riferimento alla Galleria Ielasi di Ischia, e non ricordavo perché me lo fossi segnato. Sono andato perciò a vedere sul Web, e ho trovato questa pagina di Facebook, dove, scendendo un po’, ho capito il motivo per cui mi ero segnato questo nome.
Non per la mostra su Francesca Ghermandi del luglio scorso (che sarebbe stato comunque già un buon motivo), ma per l’Omaggio a Böcklin esposto in autunno, con opere di numerosi autori, tra cui diversi fumettisti. Riporto qui quelle che ho trovato in giro sul Web, ricollegandomi a un discorso su Böcklin e sugli omaggi al suo più famoso dipinto che avevo già avviato in un post di questo inverno, al quale rimando. Qualcos’altro, di quella mostra, oltre a ciò che sto mostrando qui, si può intuire dalle foto nella pagina di Facebook.
Qui sotto c’è un Bacilieri tristemente dissacrante:
Segue un Tota popolar-onirico, che trovo, nella sua ironia, molto centrato:
Piero Macola ritrae non l’isola dei morti ma l’isola del Castello Aragonese, proprio vicino alla Galleria Ielasi, a cui pare che lo stesso Böcklin si fosse ispirato:
Poi c’è questa tavola di Manuele Fior che sembra ritornare all’origine di tutto (o almeno così si capisce dalla sua spiegazione):
Trovo inquietante anche questa versione subacquea di Luigi Critone:
Per concludere, ci metto un’altra immagine, che non c’entra con la mostra, ma è sempre un omaggio a Böcklin, di qualche anno prima, che salda l’immaginario del pittore simbolista con quello dell’Alex Raymond di Flash Gordon (ricollegandoci quindi in chiusura a quello che raccontavo nel mio post precedente):
Da un punto di vista strettamente grafico, forse Druillet non è il più capace dei disegnatori qui riportati, ma è sicuramente quello i cui deliri inquietano di più – ed è perciò, almeno in questo, il più vicino a Böcklin.
Gent.le Sig.Barbieri,
sono capitata per caso a leggere questo suo interessante post.
Mi sto attualmente occupando della realizzazione di un seminario sulla tematica dell’iconografia dell’isola dei morti ed ho trovato utili i suoi riferimenti ad artisti che hanno rielaborato tale tema partendo da Bocklin. Mi chiedevo se (nel caso le sue ricerche le avessero fornito qualche indicazione in merito) mi sapesse indicare anche qualche precedente di questa iconografia e non solo opere posteriori a quella dell’artista svizzero.
La ringrazio in anticipo,
S.N.
Gentile S.
non la posso molto aiutare, in verità, e piacerebbe anche a me sapere se ci sono dei precedenti. Io non ne ho notizia, ma non sono uno specialista. La voce di Wikipedia parla di luoghi che potrebbero avere ispirato il pittore, ma non di precedenti iconografici. Può davvero darsi che l’iconografia sia originale, e così influente anche per questo: una specie di uovo di Colombo, quelle soluzioni che sembrano evidenti a tutti, ma solo dopo che qualcuno le ha trovate. Qui certamente Boecklin ha toccato qualcosa dell’immaginario collettivo, rielaborando temi classici e modalità romantiche, con una figurazione che, a posteriori, è evidentemente efficacissima, però magari non era mai stata utilizzata in questi termini: ci sono tante isole nell’iconografia europea, però mai con questa valenza – e tanti luoghi mortuari, però mai così marcatamente su un’isola. Un’idea, quella di Boecklin, che riassume tanta mitologia del trapasso, reale e metaforico, dall’antichità dell’Acheronte al naufragare leopardiano.
La resa della natura e la ieraticità mi hanno sempre ricordato Le incisioni di Doré per l’Inferno ( che dovrebbero esser di poco anteriori)