Vi ricordate la scena finale del film Solaris, di Andrei Tarkowski? C’è lui che guarda dall’alto il mare che è il pianeta senziente, e questo mare è turbinoso e in continuo movimento.
Bene, ogni volta che io guardo un mare turbinoso da una qualche altezza, non posso fare a meno di pensare a quell’immagine; e il mio mare è quello del pianeta Solaris.
Qui, il mare turbinoso è inquadrato da questa specie di pozzo urbano, queste pareti verticali e orizzontali e lisce la cui quasi mancanza di colore fa risaltare il colore azzurro cupo. E la loro immobilità fa risaltare il suo movimento. La prospettiva urbana inquadra l’abisso turbinoso. L’al di qua è un po’ squallido e triste; l’al di là inquadrato è inquietante e sublime.
E poi mi sono divertito a realizzare una specie di dipinto funzionalista attraverso le linee del mondo reale.
(Non che sia molto rilevante, ma la foto di questa città invisibile è stata presa da qui.)
P.S. Mi segnalano che non è la scena finale. La mia memoria avrebbe bisogno a sua volta di un soggiorno sul pianeta Solaris. Ma la scena c’è, e forse più volte; e magari anche verso la fine.
[…] foto è stata presa dalla medesima posizione di quella della scorsa settimana, solo girandosi dall’altro lato – non però nello stesso […]
[…] questa foto è stata presa nello stesso luogo di quella di due sabati fa, ed evidentemente non nella stessa […]